La rivoluzione PipeWire

Nel momento in cui scrivo (aprile 2024) penso che ormai tutte le nuove distribuzioni Linux adottino il nuovo server audio PipeWire in sostituzione degli storici server PulseAudio, che era quello di default, e JACK.
Per conoscere qualche cosa di basico su come si produce il suono in Linux suggerisco la lettura della nota illustrativa “suono_linux” allegata in formato PDF al mio articolo “Il suono di Linux” pubblicato su questo blog nel maggio 2017, che ho recentemente aggiornato.
Penso che chi si limita a riprodurre con il computer file audio o file video dotati di audio, magari anche a giocherellare con il MIDI e con qualche sintetizzatore di suoni facile facile, come Timidity, nemmeno si accorga della novità.
Questo in quanto tutto il software che era predisposto per il server PulseAudio mi pare giri senza difficoltà alcuna su PipeWire.
Mi pare, invece, che qualche problema esista con il software, per lo più destinato ad usi professionali, che era predisposto per il server JACK.
Visto che le tre distribuzioni Linux dedicate ai professionisti della multimedialità sono ormai equipaggiate con PipeWire (Ubuntu Studio dalla versione 23.04, AVLinux MX dalla versione 23.1 e Fedora Jam addirittura dalla versione 34 del 2021) ho verificato come funziona su queste quel software di più facile utilizzo, a portata di dilettante e che ho illustrato in questo blog, per fare qualche cosa di creativo con l’audio: alludo, per esempio, alle DAW Rosegarden e Qtractor, per le quali non bastava PulseAudio ma era necessario anche o solo JACK.
Ho così constatato che la distro che si comporta meglio è Fedora Jam: sarà perché PipeWire è nato in casa Red Hat, sarà perché Fedora Jam è stata la prima ad adottare PipeWire. Qui, comunque, tutto funziona bene, come quando si usavano PulseAudio e JACK.
Su Ubuntu Studio funziona bene tutto ciò che richiedeva semplicemente PulseAudio. Ciò che richiedeva JACK funziona male o non funziona proprio, anche nel caso sia preinstallato. Per esempio Qtractor è preinstallato ma non funziona. Di Rosegarden funziona solo la parte di editor MIDI, quella per cui bastava PulseAudio.
Peraltro nelle note di rilascio di Ubuntu Studio 23.04 si annuncia che il server audio di default è PipeWire, soggiungendo che esso non è raccomandato per l’audio professionale. In modo che uno si chiede perché lo abbiano installato come server di default su una distro per professionisti.
AVLinux, nella nuova versione AVLinux MXe 23.1, è irriconoscibile. Formalmente si presenta con il nuovo window manager Enlightenment con cui si possono fare le stesse cose che si sono sempre fatte, ma, non si capisce a vantaggio di che cosa, in mille modi diversi e purtroppo, nel caso delle configurazioni (lingua di sistema, tastiera, ecc.) solo uno, a caso, dei mille modi produce risultati stabili. Il software preinstallato si riduce praticamente al vecchio libero Ardour e a due DAW proprietarie e costose: Harrison Mixbus (proprietario ma generato grazie al libero Ardour) e Reaper, entrambe in versione di prova a tempo, che, con i vari plugin, occupano 3 Giga di spazio su disco. Non le ho nemmeno provate in quanto per far fare loro qualche cosa serve un ingegnere informatico. Pochi altri applicativi della tradizione (Openshot, Kdenlive, MuseScore, Cinelerra, Audacity e Avidemux) sono presenti sotto forma di Appimage e funzionano. Tutto ciò che ho provato ad installare di diverso non funziona.
Speriamo che nei casi di Ubuntu Studio e AVLinux si tratti di errori di gioventù e che col tempo le cose si sistemino.
Il buon funzionamento di tutto il software concepito prima di PipeWire in Fedora Jam dimostra comunque che chi ha prodotto PipeWire ha lavorato bene per garantire retrocompatibilità.
Nell’attesa che anche dove non funziona si arrivi a implementazioni fatte come si deve possiamo divertirci con Fedora Jam, che funziona benissimo, è leggero, svelto e facile da usare: appena installato ci troviamo attrezzatura concentrata sull’audio ma si fa presto ad arricchirlo, se ci serve, anche per grafica e video.
Senza sottovalutare l’alternativa di andare avanti, in attesa di tempi migliori, con ciò che abbiamo usato finora.
Nel manualetto allegato indico, in ogni caso, come PipeWire può essere utilizzato, dove funziona a dovere, per i software Rosegarden e Qtractor,in aggiornamento ai relativi manuali d’uso che si trovano archiviati su questo blog.

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