Il suono di Linux

Sono ormai una dozzina d’anni che Linux si è riscattato da una notevole situazione di inferiorità nei confronti di Windows e di Mac nel consentire ai suoi utenti di produrre suono e fare musica con il computer. Inferiorità dovuta non soltanto alla scarsità di software di ragionevolmente facile uso che girasse sul sistema Linux per gestire il suono e la musica ma anche al non efficiente rapporto tra il sistema operativo e l’hardware di produzione del suono.
Non che con Windows fossero rose e fiori: se far suonare un file MIDI con Linux era un’impresa difficile, farlo con Windows era meno difficile, ma era pur sempre un’impresa, soprattutto se si volevano evitare gli improponibili suoni della wavetable della scheda audio interna e si voleva utilizzare un expander esterno.
Penso si possa anche affermare che il riscatto è stato tale da portare Linux in una posizione di primissimo ordine, con le carte in regola per esaudire le aspettative dei più esigenti professionisti.
Basti pensare che tutto quanto si trova descritto in questo blog relativamente a ciò che si può fare su un computer con la musica e il suono utilizzando software libero – e non è poco – lo si può fare senza difficoltà alcuna con il sistema operativo Linux di una qualsiasi delle distribuzioni che ho illustrato nel mio articolo del mese scorso, dal titolo “Quale Linux”, senza bisogno di particolari configurazioni.
Del resto quanto ho descritto, come tutto ciò che si trova in questo blog, è destinato a dilettanti evoluti: i professionisti ne sanno più di me.
Penso tuttavia che anche per il dilettante sia utile avere almeno una infarinatura di cosa preveda il sistema operativo Linux per coloro che si accostino da professionisti al mondo della musica e del suono: utile per una maggiore consapevolezza, pur rimanendo dilettanti, e utile per fare magari qualche tentativo o esperimento da professionista.
A questo scopo ho redatto il manualetto allegato in formato PDF, liberamente scaricabile, riproducibile e distribuibile.

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